"COLOMBO"
il volo del gusto bagnato dal fiume
Gogliardo Colombo Ramelli:
La storia enogastronomica della Bassa
La storia del Ristorante Colombo inizia nel secondo dopoguerra, quando tra campi da arare e case bombardate da ricostruire si fa largo il “terzo settore”.
È il periodo del grande boom economico che ha industrializzato il nostro Paese, in cui il popolo inizia a evolversi e crescere. Qui nasce l’abitudine di uscire a pranzo e cena nei giorni di festa.
In questi anni la scena gastronomica è dominata dalla Francia, ma nel territorio emiliano c’è chi vuole cambiare direzione e portare la sua idea di cucina.
In questo contesto storico quattro importanti ristoranti salgono sul grande palcoscenico della Bassa: Cantarelli a Samboseto di Busseto, Ristorante Guareschi a Roncole Verdi di Bussetto, La Buca a Zibello e La Trattoria San Marco/Colombo a Santa Franca di Polesine Parmense.
Tutti questi ristoranti, infatti, investono molto nella ricerca delle materie prime migliori – anche estere – e, molto spesso, sono premiati attraverso apparizioni in TV e recensioni positive.
Proprio in questo periodo nascono le guide gastronomiche che accompagnano i viaggiatori della gita domenicale, le riviste dedicano sempre maggiore spazio ai ristoranti migliori e la TV ospita trasmissioni dedicate alla ricerca e alla presentazione dei migliori prodotti enogastronomici italiani. E, ovviamente, l’attenzione si concentra sugli operatori del settore che presentano le proprie prelibatezze.
Materie prime eccellenti e la costante attesa delle stagioni sono la bussola che guida i ristoranti e le diverse generazioni, un punto fermo che caratterizza anche “Colombo”.
In principio, tornato dalla Guerra, Colombo iniziò a fare il muratore, non c’era lavoro all’epoca. Il capomastro gli affidò la costruzione di un camino all’interno di una casa. Terminato il lavoro andò a chiamare il capomastro. Quando tornò il camino era crollato. Capì che il muratore non era il suo mestiere, prese la bici e rientrò subito a casa.
Se Gogliardo “Colombo” Ramelli avesse avuto la stoffa del muratore a Polesine Parmense, e in tutta la Bassa, mancherebbe un ristorante. Un ristorante nel quale ha trovato un risotto o tre fette di culatello qualunque tipo di cliente, dal Vip al calzolaio, dal critico gastronomico al garzone.
Il primo ristorante di Colombo si chiama Trattoria San Marco e, anche in questo, Gogliardo Ramelli si richiama alle tradizioni e alla zona. Sui tavoli sono serviti i piatti tradizionali delle zone rivierasche, i pesci del Po, e le carni tipiche della Bassa, i bolliti.
Gli anni a cavallo tra la fine dei ‘60 e l’inizio dei ‘70 sono storicamente un periodo di cambiamento e in questo clima si inseriscono anche i cambiamenti nella Trattoria San Marco. Cambiano anche gli avventori – molti Vip arrivavano a Santa Franca per mangiare da Colombo – e le amicizie: in questo periodo inizia il sodalizio con Luigi Veronelli.
La prima scintilla tra Luigi Veronelli e Colombo scatta attraverso la passione per i vini e i liquori ma, con il passare del tempo, Veronelli prende per mano Colombo e lo accompagna nella presentazione di tutti i prodotti. Un’amicizia che porterà Colombo in TV a presentare i propri prodotti e a farsi pubblicità in un modo che oggi potrebbe essere normale, ma avanguardistica per gli standard dell’epoca.